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21 febbraio 2024

Parere di t. sulla revisione parziale dell’Ordinanza sulla radiotelevisione

t. Professioni dello Spettacolo Svizzera, insieme ad altre associazioni culturali, ha redatto una presa di posizione in merito alla proposta del Consigliere federale Albert Rösti riguardante il canone radiotelevisivo ("canone Serafe"). Attualmente i nuclei familiari pagano 335.- franchi all’anno per l’ampia offerta radiotelevisiva della SRG SSR; per opporsi all’attuale canone, l’UDC ha promosso un’iniziativa popolare dal titolo “200 franchi bastano!” (Iniziativa SSR). L’iniziativa dovrebbe arrivare alle urne tra circa due anni.  

Dal canto suo, nell’autunno 2023, il Consigliere federale Rösti ha presentato una controproposta sostenuta dall‘intero Consiglio federale, ovvero la riduzione del canone per le economie domestiche a 300.- franchi all’anno e l’esenzione dal pagamento per determinate imprese. Tali adeguamenti dovrebbero avvenire sulla base di una specifica Ordinanza (ORTV) e quindi non per mezzo di una legge e questo implica che non saranno sottoposti al Parlamento. 

Come tutte le associazioni culturali, anche t. Professioni dello Spettacolo Svizzera accoglie con favore il rigetto del Consiglio federale rispetto “all’iniziativa di dimezzamento”, ma ci opponiamo fermamente alla riduzione di un canone, a nostro avviso, piuttosto moderato.

Un potenziale di risparmio atto a far fronte alle spese in costante aumento per i nuclei familiari gravati da un potere d’acquisto in calo, esisterebbe già, per esempio, nell’ambito della sanità. Ma è proprio lì che i promotori rifiutano soluzioni di risparmio efficaci, scagliandosi invece contro la SRG SSR.  

La SRG SSR è un’azienda mediatica del servizio pubblico con chiare direttive e questo consente di avere maggiore influenza e controllo, mentre non ne abbiamo alcuno in relazione ai media privati. Con i suoi telegiornali e radiogiornali regionali la SRG SSR garantisce l’informazione a livello locale su tutto il territorio svizzero. Se nel panorama mediatico privato attuale dobbiamo cercare con la lente d’ingrandimento un’informazione culturale soddisfacente, la SRG SSR può essere obbligata ad impegnarsi in tal senso e - pur avendo smantellato anch’essa alcuni importanti canali di diffusione culturale - offre delle piattaforme importanti. In conclusione, siamo dell’avviso che la distinzione tra cultura ed intrattenimento proposta dal Consigliere federale Albert Rösti non sia sostenibile: il lavoro di molti dei nostri membri rientra proprio in entrambi gli ambiti e non può essere catalogato secondo categorie obsolete quali cultura seria e cultura di intrattenimento.

Presa di posizione integrale (in tedesco)

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