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30 aprile 2020
Parere sulle decisioni del Consiglio federale del 29 aprile 2020
Nel corso della conferenza stampa di ieri, il Consiglio federale ha chiarito anche un aspetto relativo al settore culturale: i grandi eventi con più di 1000 persone saranno vietati almeno fino alla fine di agosto 2020. Tuttavia, la maggior parte dei professionisti del teatro indipendente lavora in produzioni o in spazi con meno di 1000 persone. Spesso il pubblico delle produzioni teatrali indipendenti varia dalle 20 alle 300 persone. Per questo tipo di eventi non è ancora stato chiarito quando e come le cose proseguiranno.
Anche le produzioni teatrali hanno tempi di pianificazione di diverse settimane o mesi e non possono essere programmate o cancellate con breve preavviso, almeno non senza gravi conseguenze legali e finanziarie. Attualmente, a causa della situazione poco chiara, i gruppi teatrali indipendenti, le agenzie e i piccoli teatri non possono pianificare prove o produzioni, emettere contratti di lavoro, prenotare attrezzature tecniche, camere d'albergo, trasporti, ecc. È necessario sapere con urgenza se gli spettacoli saranno di nuovo consentiti in giugno, luglio, agosto o solo a settembre e, in caso affermativo, a quali condizioni.
Ma anche se il divieto di eventi con meno di 1000 persone dovesse essere revocato, non tutti i teatri saranno in grado di offrire spettacoli nell’immediato, e anche se lo facessero, nessuno può prevedere con quale rapidità e in che numero il pubblico tornerà a frequentarli.
In considerazione di questa situazione per la creazione teatrale indipendente è indispensabile:
1. Chiarire in tempi brevi a partire da quando gli eventi con meno di 1000 persone saranno di nuovo autorizzati e a quali condizioni .
2. Prorogare le misure COVID “Cultura" e le misure macroeconomiche oltre il 20 maggio e almeno fino alla fine di settembre 2020. Strumenti come il lavoro ridotto o l’IPG - che sono stati estesi ai contratti di lavoro a tempo determinato e al lavoro indipendente - così come gli aiuti di emergenza sono di enorme importanza per gli operatori culturali.
3. Trovare soluzioni a lungo termine per la sicurezza sociale degli operatori culturali (ad es. attraverso l’IPG).
4. Coinvolgere le associazioni nello sviluppo di nuovi modelli per la sicurezza sociale degli operatori culturali. In particolare le numerose domande sull’applicazione delle «Misure Corona cultura» evidenziano quanto sia importante il coinvolgimento delle associazioni di categoria. Se l'amministrazione non conosce la realtà lavorativa degli operatori culturali o di altri settori economici, non sarà in grado di elaborare correttamente strumenti adeguati (parole chiave: redditi annuali fluttuanti, freelancer, impieghi multipli, ecc.)
Nel contempo anche le associazioni professionali hanno un dovere: vogliamo cercare di rendere nuovamente accessibili i teatri il prima possibile con adeguati sistemi di protezione. Per quanto riguarda il settore teatrale, l'UTS si è attivata in questo senso e attendiamo della sua proposta sui possibili sistemi di protezione nel corso della prossima settimana.