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28 maggio 2020
Comunicato stampa 28 maggio 2020: Parere sulle decisioni del Consiglio federale
In linea di principio, t. Professionisti dello spettacolo Svizzera accoglie con favore l’allentamento del divieto di manifestazioni che consentirà ai professionisti della scena e alle organizzazioni culturali di riprendere almeno in parte la loro attività. Dal punto di vista della scena teatrale indipendente, è particolarmente positivo che, in un certo senso, il Consiglio federale abbia relativizzato la norma della distanza. Nei prossimi giorni si analizzerà cosa questo significhi nella pratica delle attività teatrali. In sostanza una distanza di 2 metri rende impossibile la gestione di un teatro; allo stato attuale delle cose, si parte dal presupposto che un teatro con un concetto di protezione adeguato, che garantisca la tracciabilità dei contatti e applichi anche altre misure alternative, non debba mantenere una distanza di 2 metri per tutti i posti a sedere. Per le imprese teatrali la tracciabilità dei contatti può essere garantita senza difficoltà.
In relazione alle imprese teatrali occorre inoltre specificare quanto segue:
- Non tutte le sale teatrali, le compagnie teatrali e le organizzazioni culturali saranno in grado di rispettare le misure di protezione necessarie.
- L’osservanza delle misure di protezione potrà limitare un’impresa teatrale sia dal punto di vista organizzativo che da quello finanziario in misura tale da impedire una ripresa dell’attività.
- Anche se un teatro potrà riprendere la sua attività subirà comunque pesanti perdite a causa delle esigenze imposte dal Coronavirus (più lavoro, meno entrate).
Sulla scorta di queste osservazioni, l’allentamento del divieto di manifestazioni dovrà essere comunque accompagnato da misure di sostegno finanziario. Le sale teatrali, le compagnie e le imprese culturali che non saranno in grado di riprendere l’attività, o che potranno farlo solo in misura limitata, continueranno a dipendere dalle indennità per lavoro ridotto e per mancato guadagno.
t. Professionisti dello spettacolo Svizzera chiede pertanto il proseguimento delle misure di accompagnamento quali il lavoro ridotto, le indennità per mancato guadagno e l’IPG!
Finanziamento delle misure di accompagnamento
t. Professionisti dello spettacolo Svizzera ritiene che l’importo di 280 milioni stanziato dal Consiglio federale nel mese di marzo si rivelerà insufficiente per coprire quantomeno in parte le perdite e i costi aggiuntivi del settore delle manifestazioni, e, dunque, per salvare numerose imprese culturali.
t. Professionisti dello spettacolo Svizzera chiede un aumento dei finanziamenti per sostenere il settore culturale nei prossimi mesi.
Problemi di messa in atto delle misure Corona
t. Professionisti dello spettacolo Svizzera ha recepito con estrema preoccupazione alcune decisioni e problematiche relative all’indennità per lavoro ridotto per le imprese e gli operatori culturali:
- L’inaspettata abolizione delle indennità per lavoro ridotto a fine maggio per coloro che occupano posizioni decisionali nelle imprese culturali (decisione del Consiglio federale del 20.05.20).
- La riduzione delle indennità per lavoro ridotto per le imprese culturali parzialmente sovvenzionate.
- La parziale cessazione delle indennità per lavoro ridotto per i lavoratori a tempo determinato (in contrasto con la base giuridica).
Questi sviluppi sono in netta contraddizione con l'obiettivo dichiarato dal Consiglio federale di voler prevenire danni durevoli al paesaggio culturale svizzero e contribuire alla conservazione della diversità culturale.
Lo scorso 26 maggio la TASKFORCE "Misure Corona Cultura" ha inviato al Consigliere federale Parmelin una lettera firmata da 41 associazioni culturali nazionali, tra cui t. Professionisti dello spettacolo Svizzera, in cui, in conformità con gli obiettivi sopramenzionati, si invita il Consiglio federale a mantenere il diritto alle indennità per lavoro ridotto per il settore culturale anche per i titolari di imprese culturali e per le persone che si trovano in una posizione simile a quella del datore di lavoro, oltre che per i contratti di lavoro a tempo determinato.
Questa panoramica rende le dichiarazioni del Consiglio federale in occasione della conferenza stampa di ieri oltremodo positive: l’annunciata abolizione delle indennità per lavoro ridotto per coloro che operano nel settore culturale, cosa che riguarda numerosissimi operatori culturali, deve probabilmente essere considerata come un «lapsus» che si spera venga presto corretto.
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