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17 giugno 2022

Taskforce Culture - Termina la sessione estiva: uno sguardo alle sfide del settore culturale

Comunicato stampa di Taskforce Culture del 17 giugno 2022

Il 17 giugno si concluderà la sessione parlamentare estiva, ma dal suo ordine del giorno sono mancati gli effetti ancora evidenti della pandemia sul mondo della cultura. Alla fine di giugno i sostegni per gli operatori e le imprese culturali, gli aiuti finanziari per le associazioni amatoriali e l'IPG Corona verranno a decadere: un segnale discutibile se si considera che, nel settore culturale, si è ancora lontani dal ritorno alla normalità. Fino alla fine dell'anno si potrà ancora contare sugli Aiuti di emergenza erogati da Suisseculture Sociale e sul sostegno ai Progetti di ristrutturazione, tuttavia queste misure non possono, da sole, compensare del tutto la crisi che attanaglia il settore. Anche lo scudo protettivo è stato prorogato fino alla fine dell'anno, ma la direttiva non viene applicata in tutti i cantoni.

Mentre negli ultimi due anni le sessioni parlamentari di Berna si sono occupate in gran parte dell'impatto della pandemia, la sessione estiva che si è appena conclusa è stata interamente dedicata agli ultimi avvenimenti mondiali. Senza voler sminuire in alcun modo l'estrema criticità della situazione, in diverse aree del settore culturale il ritorno alla normalità si fa ancora attendere, e anche là dove si
registrano dei miglioramenti, si profilano all'orizzonte un autunno e un inverno incerti e grandi difficoltà nella programmazione del futuro a medio termine.

In primavera il Consiglio federale ha preso una giusta decisione
Lo scorso aprile, il Consiglio federale ha deliberato di prorogare alcune misure necessarie per affrontare le criticità specifiche del settore, ma presto su tutto il territorio nazionale la possibilità di usufruire delle indennità per perdita di guadagno verrà meno. Fino alla fine dell'anno resteranno in vigore solo gli Aiuti di emergenza ancora strettamente necessari erogati agli operatori culturali da Suisseculture Sociale, e i
contributi per i Progetti di ristrutturazione. Anche lo scudo protettivo è stato prorogato a livello federale fino alla fine del 2022, ma la direttiva non viene applicata in tutti i cantoni. Nel prossimo autunno/inverno verrà dunque a mancare questa importante forma di «assicurazione» per le grandi manifestazioni che, sebbene finora utilizzata poco o niente, resta comunque uno strumento importante
per programmare le attività in sicurezza.

La graduale soppressione di questi strumenti non significa che le sfide siano finite

  • Un elenco a titolo esemplificativo delle sfide ancora da affrontare dimostra che, anche con una diminuzione del numero dei contagi, è ancora impensabile poter fare a meno delle indennità e dei sostegni: A causa del ristagno che si è venuto a creare nella produzione, numerosi operatori culturali delle varie discipline hanno oggi scarsissime opportunità per mostrare al pubblico, riprodurre o vendere le loro opere più recenti. Né accenna a diminuire il numero elevato di richieste di aiuto presentate a Suisseculture Sociale, un chiaro segnale del fatto che molti operatori culturali non ricevono commesse sufficienti per poter provvedere al proprio sostentamento come prima della pandemia. Artiste e artisti attivi a livello internazionale, nonché i loro agenti e organizzatori, hanno ancora difficoltà nella programmazione.
  • Molti concerti/eventi cancellati a causa della pandemia vengono oggi riproposti, causando così una sovrabbondanza dell'offerta senza precedenti. Mentre le prevendite di molti grandi festival e concerti possono registrare risultati positivi, i teatri e i festival più piccoli restano schiacciati dalla pressione prodotta dal gran numero di eventi in programma, richiamando un numero di spettatori significativamente inferiore. In generale, comunque, tutti gli organizzatori di eventi devono fare i contri con gli effetti di un eccesso di offerta.
  • Su tutti i settori, infine, grava l'ombra di una carenza, ripetutamente annunciata, di tecnici qualificati. Durante il periodo di sospensione degli eventi pubblici dovuta alla pandemia, molti operatori qualificati se ne sono andati e solo un numero di apprendisti decisamente inferiore rispetto al passato si è mostrato interessato a intraprendere una carriera nel settore degli eventi.
  • Non è chiaro se gli operatori/organizzatori di eventi culturali potranno assicurarsi contro eventuali cancellazioni dovute alla pandemia, o se le compagnie assicurative escluderanno questo rischio. Per gli operatori sarebbe una catastrofe: se, ad esempio, le riprese di un film o un musical venissero sospesi perché l'attrice protagonista ha l'influenza, le perdite sarebbero enormi. È necessario che questi rischi vengano coperti dall'assicurazione di Responsabilità Civile.

Cosa è necessario fare in vista dell'autunno
È ancora troppo presto per rilevare l'esatto fabbisogno di indennità e di sostegni. Dopo l'estate, probabilmente, sarà possibile fare una prima valutazione dell'impatto che avrà la sospensione, prevista per la fine di giugno, delle diverse misure messe in atto per fronteggiare l'emergenza Covid. Sarà chiaro, ad esempio, come evolverà la situazione per quanto riguarda le richieste di Aiuti di emergenza erogati da Suisseculture Sociale. Tuttavia, in vista dell'autunno/inverno, periodo che l'esperienza dimostra essere molto più impegnativo in termini epidemiologici, sappiamo già che il settore culturale non tornerà alla normalità prima dell'estate 2023. Fino ad allora, sarà indispensabile riattivare rapidamente e con procedure burocratiche snelle tutti quegli strumenti già collaudati per sostenere gli operatori e le imprese culturali che lottano, senza colpa, per la sopravvivenza. In Svizzera, fortunatamente, finora è stato possibile sostenere la cultura nonostante le continue difficoltà. E questo deve continuare ad essere l'obiettivo.

In conclusione: la cultura non è ancora tornata alla normalità.

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